Benessere

“Tutti gli esseri vogliono la felicità e nessuno vuole la sofferenza”.
Tuttavia per quanto si dica “non vogliamo soffrire” facciamo poco per capire le cause profonde che sono alla radice dei nostri malesseri.
Questi se non sono curati incidono negativamente sulla nostra salute e porteranno inevitabilmente all’infermità sia mentale che fisica.
Corpo e mente sono un’unità e quando la mente è confusa il metabolismo degli zuccheri diviene anormale e crea uno squilibrio nell’organismo rendendolo sofferente.

La stessa malattia è il sintomo di una situazione più ampia e profonda.
Siamo soliti vedere la malattia come il nostro peggiore nemico ignari del fatto che essa stessa è il segnale d’allarme di un perduto equilibrio.
Grazie a recenti ricerche scientifiche nell’ambito delle neuroscienze, della medicina e della psicologia i benefici di una regolare pratica di meditazione di consapevolezza (detta anche presenza mentale o in inglese ‘mindfulness’) e comprovata.
Contribuisce alla regolazione della produzione di cortisolo, il principale ormone collegato alle sensazioni di stress; favorisce l’aumento notturno della melatonina, ormone fondamentale per il sonno con funzioni chiave nella sincronizzazione dei ritmi biologici dell’organismo.
Riduce la noradrenalina, neurotrasmettitore prodotto sia dalle ghiandole surrenali che dal cervello sotto stress; accresce la serotonina, neurotrasmettitore importante per la stabilizzazione dell’umore poiché è un efficace antidepressivo; aiuta a regolare il senso di fame e della sazietà; contribuisce all’aumento dei Dhea (deidroepiandrosterone), ormone prodotto sia dalle surrenali sia dal cervello, con ruoli molteplici sull’umore e sul sistema immunitario;aumenta il testosterone, l’ormone maschile che normalmente accresce la massa muscolare e che svolge un ruolo importante nelle donne, soprattutto in menopausa, perché può essere convertito tramite un’aromatizzazione in ormoni femminili (estrogeni) che regolano il metabolismo femminile e sono importanti per le ossa.

La meditazione se praticata con continuità può favorire un cambiamento profondo a tutti i livelli: fisico, emotivo e mentale, fino al livello spirituale, che comprende i precedenti e li trascende.
Grazie alla meditazione possiamo accrescere il nostro benessere.

In breve “Meditare fa bene” e ci aiuta a:

  • riconoscere le emozioni e localizzarle nel corpo (ad esempio mani che sudano, nodo alla gola, stretta allo stomaco, tremori, ecc.);
  • raggiungere un maggiore equilibrio emotivo;
  • rilassare il corpo in ogni sua parte;
  • ridurre le emozioni afflittive e sviluppare quelle salutari;
  • aumentare la capacità di mantenere la concentrazione
  • gestire vari disturbi: l’ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, stati depressivi ecc;
  • accettare ed aprirsi a tutte le situazioni senza giudizio
  • imparare ad scoltare e rispondere in modo più pacato ed empatico;
  • entrare in contatto con se stessi e accedere alle proprie risorse interiori innate.

Tieni presente che solo una pratica regolare di meditazione e per un periodo di tempo prolungato favorirà un maggiore sviluppo:

  • dell’attenzione, della concentrazione, della memoria e del comportamento rendendo le nostre performance nello studio, al lavoro, nelle relazioni, nello sport migliori. 
  • del pensiero creativo e delle funzioni esecutive;
  • del controllo di comportamenti impulsivi automatici e iperattività;
  • nella gestione della timidezza, grazie anche ad aumento dell’autostima, del senso di calma, del rilassamento e dell’auto-accettazione;
  • nella qualità del sonno;
  • nella riduzione dello stress in genitori di bambini e ragazzi autistici, nel trattamento della sintomatologia ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività);
  • nell´intervento psicoterapeutico con persone con autismo HF e sindrome di Asperger 
  • nel potenziamento del sistema immunitario;
  • nell’abbassamento della pressione arteriosa;
  • nell’abbassamento del cortisolo, identificato come ormone dello stress;
  • nella soglia della percezione del dolore.
  • nella longevità in quanto favorisce l’aumento della telomerasi, enzima responsabile della longevità del DNA cellulare;

Nell’ambito del Buddhismo si insegna che la mente di un Buddha ha un grande potere di guarigione.
Il Buddha della Medicina rappresenta una «pura essenza» innata che può essere vissuta da ciascuno: rappresenta un livello di illuminazione di totale guarigione e benessere.
Il Buddha della Medicina viene chiamato in tibetano Sanghs-rghie-sman-la (pr.: Sanghye Men La) dove Sanghye è il termine usato per indicare un Buddha, mentre Men La significa guaritore, medico, colui che guarisce.
In sanscrito viene chiamato «Bhaysaya Guru», che significa proprio «Sviluppatore di guarigione».

Il Buddha della Medicina è detto anche il «Sovrano dell’acquamarina»: blu è il colore della luce dell’acquamarina e blu è il colore del Buddha della Medicina, che in questo caso corrisponde al colore della guarigione.
E siccome il Buddha è completamente guarito, ossia non c’è ombra di malattia nella sua mente, nel suo corpo, nella sua parola, in quanto è un essere Illuminato, è appunto chiamato «Signore della luce acquamarina».
Il Buddha della Medicina è chiamato anche «la pura sorgente del lapislazzuli o dell’acqua marina» per indicare proprio la sua natura di pura sorgente di luce.

Uno degli impegni fondamentali presi dal Buddha della Medicina è stato quello di aiutare in modo preciso, senza nessun ordine di dubbio, tutte le persone che reciteranno il suo nome contenuto nel mantra “TAYATA OM BEKHADZE BEKHADZE MAHA BEKHADZE BEKHADZE RADZA SAMUDGATE SOHA” e seguiranno i suoi insegnamenti per la guarigione di se stessi e degli altri nel modo più completo.
Questa guarigione potrà estrinsecarsi non solo nel senso della guarigione da una malattia o altre difficoltà  e disagi esistenziali.

Meditare fa bene, tanto bene!

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