Biografia

I temi che propone nei suoi incontri sono stati e sono ancora oggi, parte integrante delle sue scelte e della sua ricerca personale. Come amico e guida spirituale tiene conferenze e seminari di pratica meditativa e conduce ritiri di Vipassana (visione profonda) in tutta Italia. Assieme alla moglie Enzina Luce è fondatore dell’Associazione AMITA Luce Infinita.

Per la collana Amita ha pubblicato
– In memoria di Ajahn Chah
– Quando un fiore si apre
– La visione dell’arcobaleno
– Il maschile e il femminile dentro di noi

Per Ubaldini Editore ha pubblicato
– Non creare altra sofferenza
– Verso la luce
– Da cuore a cuore
– Uno sguardo dall’arcobaleno
– Meditiamo insieme

Per il Punto d’Incontro ha pubblicato
– Meditare fa bene

e con Venexia
– Spiritualità olistica – L’alba di un Nuovo Risveglio

e con Magnanelli Editore
– Dalla sofferenza alla gioia
– Perdonare per guarire
– La via del pellegrino: visita ai luoghi sacri del Buddha

Mario Thanavaro nasce in Friuli nel 1955.

Motivato da un grosso interesse per le arti, sin da giovanissimo studia Judo, musica, danza e recitazione. A 18 anni lascia l’Italia e va in Inghilterra per seguire la sua aspirazione di musicista.

Dopo otto mesi, trascorsi a Londra, torna in Italia per il servizio d’obbligo di leva.

Qui inizia un periodo intenso di introspezione sia come cristiano che attraverso la scoperta del buddhismo di cui gli parla un compagno d’armi discepoli di un maestro tibetano.

E’ durante il terremoto del Friuli del 1976, dove circa mille persone trovano la morte, che egli, provato dall’esperienza della morte e della sofferenza, intraprende un’intensa ricerca spirituale.

Qualche tempo più tardi, attraverso un libro di Christmas Humphreys, viene a conoscenza di centri buddhisti in Inghilterra e durante una conversazione casuale in un ristorante vegetariano sente parlare di un centro buddhista vicino Oxford dove allora insegnavano monaci della tradizione Theravada, la più diffusa nel Sud Est Asiatico.

Per questa ragione all’età di 22 anni ritorna in Inghilterra dove incontra Achaan Sumedho, maestro e monaco buddhista. Nell’ottobre del 1977 diventa anagarika (senza fissa dimora) a Londra, e l’anno successivo diventa samanera (novizio).

Riceve upasampada (ordinazione di bhikkhu) nel 1979 su un’imbarcazione del Tamigi dal sua precettore il venerabile Dr. Saddhatissa Maha Thera e così diventa il primo monaco occidentale discepolo di Achaan Chah ad essere ordinato in Inghilterra. Il suo nome spirituale sarà d’ora in poi Thanavaro (Fondazione eccellente).

Per 18 anni ha come maestro Achaan Sumedho e come monaco itinerante visita la Svizzera, la Thailandia, la Birmania, l’Australia, gli Stati Uniti, l’India, il Nepal, lo Sri Lanka ed Israele.

Incontra altri Maestri che lo colpiranno in modo profondo, tra i quali il XIV Dalai Lama, il XVI Karmapa, Achaan Chah, Achaan Buddhasa, Krishnamurti, Namkhai Norbu Rimpoche, il Maestro Hsuan Hua. La sua ricerca spirituale lo porta allo studio e alla pratica di altre tradizioni e ad una maggiore attenzione all’educazione dei bambini nei quali scopre i germogli dello spirito.

Dopo 12 anni di vita all’estero (Inghilterra e Nuova Zelanda), ove contribuisce alla fondazione e crescita di alcuni monasteri, nel 1990 torna in Italia e fonda il primo monastero Theravada.

Maggiori dettagli sono in questo video riguardante il Monastero Santacittarama.

Dopo 18 anni di vita monastica, di cui gli ultimi 6 anni lo vedono impegnato come Abate, Maestro di meditazione, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana e membro della Fondazione Maitreya, decide di ritornare allo stato laicale. Attualmente interessato ad approfondire i vari temi della spiritualità, è un qualificato maestro di meditazione che propone l’unione di tutte le tradizioni religiose per un apporto olistico alla conoscenza.

Alcune testimonianze degli allievi

Rosanna Riva Champa D’Urso - Poetessa

Conosco il Maestro Mario Thanavaro dai primi anni 90 da quando insieme a mio fratello Michele lo andammo ad incontrare al Santacittarama. Ho tra i livelli di memoria di quell’incontro un livello solo visivo, esperienziale, intraducibile in parole. Era un giovane monaco dalla commovente gentilezza e simpatia, piccolo grande umile, così semplice e vicino a chi lo cercava. Le sue vesti zafferano, l’eleganza nobile del cuore sobrio. Ricordo che ci accolse caldamente, ci si sentiva a casa subito. Chiese a me di fare del tè. A parte il diretto contatto con la mia ontologica insicurezza e paura anche a non essere capace a preparare un tè! Ricordo pensai: ‘Ecco metti 2 uomini assieme, e la prima cosa che fanno è chiedere alla donna di preparare il tè!’. Solo diversi anni dopo scoprii che nel Vinaya (il libro della disciplina monastica), c’era la regola di non rimanere da soli in compagnia di una donna. Poi mio fratello gli fece una domanda, non ho mai dimenticato la sua risposta.
Per anni mi ha accompagnata. ‘Come si raggiunge l’equilibrio?’ gli chiese.
E lui disse: “L’equilibrio non è qualcosa che si raggiunge. Non è statico, è dinamico. E’ fatto di continui aggiustamenti sul vuoto, come un acrobata su una corda, è un continuo accordarsi con le braccia al movimento, l’aria, aggiustamento di squilibri ‘
Gli dicemmo di come amavamo le lezioni di Pensa, delle singolari coincidenze che a volte ci attendevano. Ci regalò un libro di Achaan Sumedho. Ricordo, che c’era silenzio e spazio nella stanza in cui ci accolse, nonostante l’agitata sofferenza che vi avevo anche deposta, una serenità di fondo.
Ci accomiatammo.
Lui nelle sue vesti zafferano era in piedi sulla soglia (questo il cuore ricorda, anche se non fosse accaduto), fino all’ultimo a salutarci insieme al gatto Dorje.
Sebbene fosse piccolo a me pareva svettare come una montagna.
Un Piccolo Principe immenso. L’universo intero, l’infinitamente piccolo l’infinitamente grande, sembravano essere la Sua Rosa.
Io e mio fratello ci rimettemmo in macchina. Quanto tempo era passato non so, ma era buio. Eravamo tutti e due come brilli di gioia.

Cristina Amritā Zavloschi - Insegnante di biodanza e poeta

Sono una discepola del Maestro Thanavaro dal 2006, un potente flusso di energia mi ha spinta verso di lui. È un Maestro di grande spessore umano. E’ stato il padre buono che non ho mai avuto e ha saputo guidarmi rispettandomi. Era amorevole, profondo e intelligente, stava nel giusto, infondeva fiducia, era umile. Io ero in un processo di morte e rinascita, questa relazione di Maestro discepola mi ha aiutato a scoprirmi e riscoprirmi per quella che sono, a darmi fiducia, come lui faceva con me, a perdonare e perdonarmi, ad avere una visione positiva e realista della vita, nonostante moltissime difficoltà che ho incontrato anche a causa di una mia malattia. Lui è il mio punto di riferimento, non mi tradirebbe mai. Mi è stato vicino sempre, nei momenti di gioia e nei momenti di disperazione, ho potuto contare sulla sua bontà, generosità, sensibilità. Ha sempre rispettato ogni mia scelta e non è stato un maestro direttivo perché altrimenti non l’avrei accettato, visto il mio spirito ribelle. Ha saputo valorizzarmi in maniera molto delicata: aveva in me la fiducia che io non avevo in me e mi ha aiutato strada facendo a riprendere fiducia in me stessa. Mi ha insegnato l’amore e la compassione, l’interdipendenza, l’impermanenza, il karma, la vacuità, mi ha incoraggiata a scrivere, a pubblicare.
Provo amore e gratitudine nei suoi confronti, è un Maestro di rara sensibilità.

Ananda, Orazio Mercuri - Agente Generale Unipol Sai

Achaan (Maestro), o se preferite Maestro Mario Thanavaro, è una persona di un elevata caratura umana, intellettuale e spirituale. Quando lo conobbi (nel 1990) dire che la mia vita era nel buio non è un’esagerazione. Nulla aveva più senso. Questa “giostra” aveva esaurito tutto il suo fascino e quel senso di ebbrezza. Tutto sembrava essere ripetitivo, inutile. La noia della routine stava prendendo il sopravvento. E proprio in quel periodo una mattina sento bussare alla mia porta e nel chiedere chi è mi sento rispondere “sono un Angelo che bussa alla tua porta”. Apro e, con immenso stupore, vedo che era il Maestro Thanavaro. Come abbia fatto a trovarmi non gliel’ho mai chiesto. Lo avevo incontrato una sola volta qualche mese prima e poi mai più. Ora aveva bussato al mio cuore. È da quel giorno che egli è stato balsamo per il mio triste cuore, luce per la mia mente confusa, guida e custode lungo il sentiero. E, da quel giorno, oltre ad aver trovato un Amico Spirituale, ho trovato una preziosa fonte del sorriso, un attento, disponibile e premuroso Maestro. Come, posso affermare senza alcun dubbio, lo è stato e lo è con tutti. È da lui inoltre che ho avuto il piacere di ricevere il nome di Ananda.

 

Toni Brunello - Architetto

Seguo Thanavaro da 20 anni. Grazie ai suoi insegnamenti, alla sua profonda esperienza e sensibilità umana, posso dire anch’io che il Dhamma è, tra i regali, il regalo più prezioso.
Il suo insegnamento è collocabile in un tempo che è quello dei Maestri e Maestre di tutti i tempi, in una dimensione, la più classica ed erudita, che viene direttamente dagli insegnamenti del Buddha storico.
Con qualche enfasi, a volte, ci viene da dire dopo un importante incontro, “la mia vita è cambiata”…Sicuramente e sinceramente posso dire che grazie a Thanavaro e alla pratica da lui ispirata si può essere liberi dalla sofferenza. Liberi.
Con profonda gratitudine.

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